venerdì 2 ottobre 2015

Il codice della strada vale per tutti?

Una regola condivisa su come utilizzare la strada c'è, deve essere conosciuta e rispettata, da pedoni, ciclisti e automobilisti. Urbanisti, amministratori pubblici?
Prendo spunto da questo incrocio, di una piccola strada secondaria, Via Butti, vicino all'ippodromo. Ho notato questa situazione dovendo evitare un automobilista che non si è fermato allo stop ed ha protestato rumorosamente. Lui è andato via arrabbiato ed io spaventato. Come avrebbe potuto mai vedere lo stop? Senza segnaletica orizzontale e con il cartello ruotato, nella direzione sbagliata, (forse da un camion che ha preso la curva un po' stretta), chi arriva da via Butti non ha nessuna indicazione su come comportarsi. Né colpa dell'automobilista né del ciclista che entra nella via.
Le strade sono spesso in cattive condizioni, in qualche caso progettate male, realizzate peggio. Chi ha responsabilità nella gestione delle infrastrutture viarie, deve considerare il codice della strada e rispettarlo, nella stessa misura in cui deve farlo il pedone, il ciclista, il motociclista e l'automobilista.
Di viale Agguggiari avevo già parlato, dell'incrocio pericolosissimo, delle piste ciclabili che finiscono nel nulla, della possibile soluzione adottando in Bile Box. Quando arrivo alla zona dell'incrocio con via Montello e viale Ippodromo, mi comporto da pedone. Anche se non scendo dalla bici violando il codice della strada, vado sul marciapiede. Vado piano, spesso non c'è nessun pedone ad usarlo, comunque non sarebbe il posto di una bici. Ma è l'unico modo per uscire incolumi da questo incrocio, pericoloso anche per le auto.
Scendere dalla bici, portare a mano la bici sul marciapiede ed attraversare le strisce pedonali a piedi, mi sembra l'unica soluzione attuabile per correre meno rischi e rispettare le regole.

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