mercoledì 7 novembre 2007

Un piede sul pedale ed uno per terra

Varese non è una città in piano. Ci sono salite e discese a scoraggiare i ciclisti. Il clima non è dei più miti, durante l'inverno. Ci sono poi problemi altrettanto concreti: i fondi; l'opportunità politica.
Un intervento sulla ciclabilità cittadina si presta facilmente alla strumentalizzazione. Si può vendere come risultato, può giustificare spese in nome del rispetto per l'ambiete. I mezzi di comunicazione sostengono le tesi del politico a favore o di quello contro. Il cittadino, in genere, si schiera acriticamente dalla parte di chi sostiene. Quando parli con il politico ti racconta tutto quello che ha fatto.
Nell'immagine c'è il mio principale strumento di indagine, la bici. Provando a percorrere le strade di Varese, da condividere con il prepotente automobilista ed il fragile pedone, leggi le linee bianche sull'asfalto grigio (quando non sono sbiadite) e cerchi di interpretare le intenzioni ed il punto di vista del progettista che le ha posizionate.
Si dovrebbe parlare di strategia della mobilità, si dovrebbe parlare di rete di percorsi ciclabili coerenti. Restiamo con un piede per terra, ma l'altro mettiamo sul pedale. Strade, incrocio, percorsi, aree pedonali ed a scarso traffico potrebbero, con pochi ed economici accorgimenti, essere più ciclabili.
Come disporre corsie, attraversamenti, rastrelliere, è quello che vorrei capire e proporre. Vorrei fare proposte, concrete, ricevere commenti, suggerimenti, indicazioni. Questa è la funzione di un Blog.

Nessun commento: