mercoledì 28 novembre 2007

Analisi dei punti pericolosi di Viale Borri


Questa notte sono salito per viale Borri. Il buio, la velocità delle macchine e praticamente nessun pedone mi hanno permesso di percorrere tutto il tratto in salita passando sul marciapiede sul margine sinistro della strada, senza dovermi preoccupare dei semafori e delle macchine, preoccupandomi solo di una fitta serie di ripide rampe e pavimentazioni sconnesse.Di giorno la musica cambia. Il traffico è intenso e lento (anche se le auto percorrono brevi tratti a velocità sostenuta) certo non si può pensare di passare sul marciapiede.
Ho iniziato l’analisi con il mio secondo strumento di indagine, il computer, internet e la fotografia digitale.
Ci sono una serie di punti particolarmente critici per la pericolosità. Per concedere lo spazio del viale anche alle bici devono essere neutralizzati i pericoli.

Proverò a proporre qualche soluzione per gestire lo spazio in modo attuabile, tecnologicamente ed economicamente.
Dai frequentatori del blog mi aspetto, commenti, critiche, suggerimenti, sostegno.
Pedalate gente, pedalate.

sabato 10 novembre 2007

Viale Borri, primo tracciato di studio.



Ingresso alla città da Sud. Da Largo Flaiano arriva a Bizzozzero, continuando poi per Lozza e scendendo fino al Ponte sul Vedano.
Inizio da questo tracciato per alcuni buoni motivi.
Comincio dagli elementi di attrazione del traffico. Lungo il suo percorso si costeggiano: molte zone quasi esclusivamente residenziali e densamente abitate (ci sono anche insediamenti di edilizia economica e popolare); l’ospedale del Circolo; due chiese con grande bacino di utenza; scuole; esercizi commerciali di grandi dimensioni; un grande insediamento industriale.
Le criticità di questo tracciato sono: punti nodali molto pericolosi da attraversare (ad esempio Largo Flaiano ed il bivio con via Gasparotto); strada con lunghi tratti in pendenza; velocità elevate delle autovetture; traffico fermo nelle ore di maggior traffico; qualità della sistemazione della sede stradale incostante (tratti in cui il ciglio della strada non è definito); qualità dei marciapiedi incostante (quando non mancano completamente); sede stradale dedicata esclusivamente al traffico veicolare, solo in qualche caso ci sono piazzole per i mezzi pubblici, nessuna corsia riservata, nessuna corsia per biciclette; mancanza di parcheggi e di aree di sosta.
Per la densità abitativa, i centri di attrazione del traffico e la pericolosità, questo percorso potrebbe meritare qualche attenzione in più. Qualche accorgimento potrebbe incrementare la sicurezza di qualche avventuroso o atletico ciclista e convincerne potenziali, scoraggiati dalle scarse possibilità di percorrere incolumi questo viale.

mercoledì 7 novembre 2007

Un piede sul pedale ed uno per terra

Varese non è una città in piano. Ci sono salite e discese a scoraggiare i ciclisti. Il clima non è dei più miti, durante l'inverno. Ci sono poi problemi altrettanto concreti: i fondi; l'opportunità politica.
Un intervento sulla ciclabilità cittadina si presta facilmente alla strumentalizzazione. Si può vendere come risultato, può giustificare spese in nome del rispetto per l'ambiete. I mezzi di comunicazione sostengono le tesi del politico a favore o di quello contro. Il cittadino, in genere, si schiera acriticamente dalla parte di chi sostiene. Quando parli con il politico ti racconta tutto quello che ha fatto.
Nell'immagine c'è il mio principale strumento di indagine, la bici. Provando a percorrere le strade di Varese, da condividere con il prepotente automobilista ed il fragile pedone, leggi le linee bianche sull'asfalto grigio (quando non sono sbiadite) e cerchi di interpretare le intenzioni ed il punto di vista del progettista che le ha posizionate.
Si dovrebbe parlare di strategia della mobilità, si dovrebbe parlare di rete di percorsi ciclabili coerenti. Restiamo con un piede per terra, ma l'altro mettiamo sul pedale. Strade, incrocio, percorsi, aree pedonali ed a scarso traffico potrebbero, con pochi ed economici accorgimenti, essere più ciclabili.
Come disporre corsie, attraversamenti, rastrelliere, è quello che vorrei capire e proporre. Vorrei fare proposte, concrete, ricevere commenti, suggerimenti, indicazioni. Questa è la funzione di un Blog.