venerdì 12 dicembre 2008

Codividi la strada


Per un po' sono stato a guardare la foto satellitare di viale belforte. Un bel rompicapo. Naufragando per la rete mi ha colpito una foto di un cartello, simile a quello che ho schizzato, in cui campeggiavano una auto ed una bici. SHARE THE ROAD, codividete la strada.
Raccontava Ciclorossa che a Londra non ci sono corsie ciclabili, c'è soltanto attenzione per i ciclisti nel traffico. Un cartello che ti annuncia la condivisione della strada con le bici è simile a quello che ti avvisa che sei su una pista ciclabile condivisa con i pedoni, come a Viale Aguggiari. Per destare attenzione. Per dare ufficialmente diritti anche a chi decide di pedalare, sfidando lo smog e il poco spazio occupato da persone che si portano dietro quintali di ferro e consumano litri di carburante per spostarlo.

mercoledì 12 novembre 2008

Festival del Film sulla Bicicletta (BFF 2008 Bike film festival)



A Milano, dal 26 al 30 novembre. Quest'anno ho snobbato il salone (anche perchè non ho i soldi per comprarne altre) ma non mi perderò questo evento, forse per pochi. Quì di seguito il programma.



MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE
21.00 | CINEDROME
GIOVEDÌ 27 NOVEMBRE
17.00 | AEOLIAN RIDE
19.00 | JOY RIDE
23.00 | CYCLOSTYLE. AFTER PARTY @ SOTTOMARINO GIALLO
VENERDÌ 28 NOVEMBRE
19.00 | PROGRAMMA 1 FUN BIKE SHORTS
21.30 | PROGRAMMA 2
23.00 | FESTA AL BAR CUORE
SABATO 29 NOVEMBRE
14.00 | REGISTRAZIONE ALLEYCAT RACE
17.30 | PROGRAMMA 3
19.30 | PROGRAMMA 4 URBAN BIKE SHORTS / PREMIAZIONE ALLEYCAT
21.30 | PROGRAMMA 5
23.00 | URBAN VELODROME PARTY
DOMENICA 30 NOVEMBRE
10.00 | GARA DI CICLOCROSS URBANO
17.30 | PROGRAMMA 6
19.30 | PROGRAMMA 7
21.30 | PROGRAMMA 8 / PREMIAZIONE CICLOCROSS URBANO

mercoledì 5 novembre 2008

Silenziosa Velocità


Sarebbe stato meglio non alimentare false aspettative con affermazioni tipo "Varese stupirà il mondo".
Hanno attribuito il valore di scultura a della robbaccia fatta da un presunto artista. Marcello Morandini che è un Vero Scultore di Varese, forse non si sarà prestato ad applicare la sua arte per celebrare i MONDIALI di Ciclismo e ha fatto bene.
Memo Remigi L'ho amato quando cantava con Topo Gigio. Ha scritto un RIDICOLO inno dei mondiali con arrangiamento brasiliano. Non capirò niente di musica ma il CONTRASTO con la Musica è stato STRIDENTE quando ho letto il testo di Paolo Conte, della canzone Silenziosa Velocità. Ho comprato il brano a scatola chiusa, senza nemmeno averlo ascoltato una volta. Ora non riesco a togliermelo dalla testa, come Coppi di Paoli o Bartali sempre di Conte, o Il bandito e il campione di Francesco De Geregori

giovedì 30 ottobre 2008

Via dei Mille e viale Valganna



Mammamia, per affrontare questa strada (quando non è stata chiusa per i mondiali) è una vera impresa. Traffico, tanto e veloce. Sede stradale larga, poi stretta, poi larga. Almeno 3 incrocioni pericolossissimi. Una strada che sarebbe meglio non fare in bicicletta. Un vero rompicapo per progettisti di infrastrutture.
Non è una strada che non ha alternative, la si può evitare scegliendone altre di parallele e meno trafficate, a meno che non la si voglia affrontare per sport. Non so nemmeno se varrebbe la pena metterci mano. Da affrontare bardati di casco, parastinchi e ginocchiere.

giovedì 9 ottobre 2008

Prova del Bike Sharing


Ho parcheggiato alle corti ed ho preso la prima bici che ho trovato davanti alla ciclostazione del teatro. Sono bici con il telaio da donna. Lo stato era decente, ruote gonfie, freni e cambio funzionanti. Tutte le bici avevano il cannotto della sella piegato. Quando completamente estratto, si piega sotto il peso. E' in alluminio ed è naturale che succeda, sarebbero da sostituire con cannotti di acciaio.
Ho fatto un giro in centro per visitare qualche negozio, prima che chiudesse, per ritornare al parcheggio
E' comodo prendere una bici Se si arriva in una delle due stazioni e si prende una bici per fare un servizio in centro o si sale all'università, dove la si può lasciare all'altra ciclostazione. Lasciando l'università per raggiungere le stazioni è molto comoda, in discesa. Meglio controllare i freni perchè viale Borri è un tantino pericoloso.
Non si capisce bene quante siano ora, sembra 18 e dal sito sembrano ugualmente distribuite nelle quattro ciclostazioni
Qualche ciclostazione in più, una manutenzione regolare sono sicuramente da preventivare. Varese non mi sembra comunque una città da grandi numeri per questo servizio.

venerdì 19 settembre 2008

Varese si muove


Ieri sera c'è stato il dibattito. Hanno partecipato: i soci di Ciclocitta, associazione di Varse legata alla FIAB; qualche politico della giunta e forse qualcuno dell'opposizione; rappresentanti di qualche associazione; qualche comune cittadino che ascolta e pensa più o meno autonomamente.
Sono arrivato tardi, al punto in cui il pubblico interveniva con domande, proposte, segnalazioni. Ognuno con le proprie istanze. Condivisibili o meno.

A giungo c'è stato il cicloraduno nazionale Fiab. Così come le strade di Varese sono state invase da pedalatori di tutta italia, ma alle 9 del mattino di domenica ed in pochi se ne sono accorti, al dibattito hanno partecipato i pochi che hanno accesso ai canali di informazione di cui si serve Ciclocittà, Legambiente e qualche altra entità sociale. Così, per quanto tanti, le idee sono circolate solo tra le solite persone.

Per diffondere la cultura della leva di secondo livello, trovo più efficace la testimonianza di ciclocittadini in giro in bici nonostante il pericolo, il tempo, le salite, l'aria, la fatica...

lunedì 15 settembre 2008

5 rastrelliere



Non hanno aggiunto rastrelliere alla città (almeno fino ad ora), ho solo notato che alle due stazioni ci sono posti per parcheggiare la BC che non avevo preso in considerazione. Alla stazione Nord c'è una fila di rastrelliere un po' malconcie. Alla stazione FS c'è una rastrelliera coperta non meglio messa.
Per i mondiali gli occhi sono puntati sull'organizzazione, è il momento di pressare e richiedere qualcosa di utile. Sono contento che ci sia asfalto ben fatto, per la segnaletica orizzontale si fa sempre in tempo ed è un lavoro relativamete semplice, veloce ed economico.
Le rastrelliere, se le mettessero i commercianti (in cambio di qualche sgravio fiscale, ad esempio), chissà quante ce ne sarebbero in tutto il centro.

Bike Sharing, la prova di Stefania Radman.




Sono stato a visitare i due siti del Bike Sharing di Varese vicini alle stazioni. Effettivamente le bici disponibili sono solo 6. Stamattina 5 erano parcheggiate a piazza Repubblica ed una l'ha lasciata Stefania Radman alla stazione, non si sono spostato . Guardando la cartina mi sembra naturale pensare che chi viene a Varese per un servizio (ad esempio per una rapida visita ad un ufficio, negozio) prende il treno, alla stazione preleva la bicicletta, compie le sue commissioni e ritorna alla stazione. Chi viene per l'università preleva la bici alla stazione e la lascia a Bizzozzero, dove c'è la ASL e la Facoltà di Medicina, oppure lascial la bici davanti al teatro e continua a piedi.
Se ci fossero più colonnine in giro, considerando i limiti di tempo ed il costo, sarebbe un po' più pratico pensare alla bici condivisa. Mi sembra comunque un buon inizio per il minimo che è stato fatto. Il tempo può aiutare a capire cosa potenziare, se aumentare le bici o le colonnine.
Una copertura su queste stazioni la metterei e la bici mi sembra un po' troppo accessoriata per stare per strada così alla mercè di chiunque. L'azienda che si occupa di questo servizio credo abbia già previsto tutto ed abbia accumulato sufficiente esperienza.

venerdì 12 settembre 2008

Bike Sharing, Gimmie Bike, BIcincittà


Piovute dal cielo sono arrivate le bici del Bike sharing. Si tratta di una SRL che fornisce questo servizio in varie città. Le informazioni su dove siano le colonnine e come funzioni il servizio sono sul sito di Bicinicittà. Proverò ad utilizzare questo servizio, regalato alla cittadinanza da una azienda che ha il suo stabilimento nel territorio del comune. I politici hanno innaugurato, ovviamente. Un passo un po' casuale, non so se c'è un piano, un progetto. Stiamo a vedere

giovedì 11 settembre 2008

Uno spot per l'uso della bicicletta...? potrebbe essere una idea

Non potendo organizzare un Bike Film Festival, avevo pensato di scaricare un po di contenuti da Youtube e proiettarli in città con un proiettore, durante le serate dei mondiali di ciclismo. Guardate questo spot "Kaiser Permanente launches Thrive video - Beijing Olympics"

mercoledì 10 settembre 2008

Settimana Europea per la mobilità sostenibile


Dal 16 al 22 settembre è stata indetta la settimana europea per la mobilità sostenibile. Varie le iniziative indette.
Il 20 settembre c'è la sfilata di oggetti, abbigliamento, accessori per aumentare la sicurezza di ciclisti e pedoni della Nuova Accademia Belle Arti a Milano
http://www.naba.it/
Risultato di un concorso dedicato ad una ciclista che ha avuto un incidente in BC
A Varese c'è il dibattito che ho segnalato in un post precedente.
Sul sito FIAB se ne trovano altre.
L'IKEA ha pubblicato un opuscolo per diffondere l'uso della bici

martedì 9 settembre 2008

Piazza Repubblica Progetto



Un Bike Box, una casa avanzata a questo semaforo? Forse ci sta bene forse è inutile. Si può dire che è costosa? Forse è anche costosa ma non è un tracciato ciclabile. Dibattere se sia giusto o meno eliminare le sole corsie ciclabili di Varese mi sembra inutile davanti alla mancanza di provvedimenti per mettere in sicurezza gli incroci.
L'incrocio di Viale Aguggiari con la strada dell'ippodromo è un esempio interessante ed emblematico. Sul viale c'è la corsia ciclabile ma è interrotta proprio in un punto critico in cui scompare la considerazione per la viabilità ciclistica.

Melaan...


Melaan, inserito originariamente da mechelenblogt_jan.

I nostri scultori nostrani non hanno trovato qualche ispirazione in opere di altri artisti ed hanno improvvisato. Forse Varese avrebbe potuto vantare l'esposizione di qualche artista più serio.

Piazza Repubblica











Incrocio di Via Magenta che prosegue con Via Manzoni e Via della Medaglie D'oro. Davanti ad un affollato centro commerciale, se non sbaglio senza rastrelliere per BC. Queste foto le ho scattate ad un signore in bici, studiando i suoi atteggiamenti istintivi, pensando ai rischi che si corrono in queste condizioni ed alle case avanzate, i Bike Box. Il fatto di dovere intuire come si comporterà il ciclista, perchè lui non ha un percorso definito da seguire, è la prima causa di pericolo.
Ho seguito il ciclista fino all'incrocio di via Marcobi con Via Veratti, la situazione è la stessa.
Non è un tratto di strada facile da sistemare. Le scelte potrebbero essere impopolari, sbagliate e pericolose. Per questo motivo sarebbe interessante avere qualche suggerimento e commento ai post.

lunedì 8 settembre 2008

Dibattito pubblico sulla mobilità


Vi informo su questo dibattito organizzato da Ciclcocittà riportando il testo preso direttamente dal blog della associata FIAB. Sono molto curioso ascoltare cosa si dirà.

VARESE SI MUOVE
- prospettive di ciclabilità urbana -
Giovedì 18 settembre 2008 ore 21,00
P.zza Motta 4 (ex liceo musicale) Varese

DIBATTITO PUBBLICO sulla MOBILITA’ CICLISTICA e PEDONALE
per fare emergere proposte di interventi concreti per la realizzazione di una mobilità alternativa:
STRADE PER TUTTI con MENO AUTOMOBILI

ORGANIZZA
COMITATO SICUREZZA CICLOPEDONALE
Comitato di cittadini, costituitosi a Varese nel giugno 2008 per opporsi alla cancellazione delle
uniche corsie ciclopedonali presenti in città e per coinvolgere l’Amministrazione Comunale e
tutti i varesini in azioni concrete per migliorare la vivibilità urbana.
Info: vareseciclopedonale@gmail.com
e
FIAB-Ciclocittà

nell'ambito di LOMBARDIA IN BICI 2008
Un insieme di eventi in tutta la Lombardia, patrocinati dalla Regione e coordinati da FIAB onlus Promossi da una pluralità di enti e associazioni per sostenere l’uso della bicicletta al fine di migliorare il traffico e l’ambiente urbano.
Le iniziative si svolgono dal 16 al 22 settembre in coincidenza con la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile 2008.
Info: lombardiainbici@fiab-onlus.it

Quanto sta accadendo in altre città italiane ed europee dimostra
che la bicicletta può dare un contributo importante alla
mobilità urbana migliorando l’ambiente e la qualità della vita in città.
Anche a Varese, negli ultimi tempi, il tema della ciclabilità è
al centro del dibattito pubblico mettendo a confronto sostenitori
e oppositori, proposte e decisioni alternative e talvolta contraddittorie.
E’ auspicabile che le più recenti iniziative dell’amministrazione
comunale a favore delle biciclette (contributo all’acquisto
di bici elettriche e istituzione del bike sharing) non restino
episodiche e sperimentali, ma costituiscano l’avvio di un
processo per fare di Varese una città più amichevole di ciclisti e pedoni.
Tale obiettivo, tuttavia, non si potrà conseguire senza il necessario
stimolo, coinvolgimento e consenso da parte delle
organizzazioni sociali, culturali ed economiche della città e
dei cittadini in generale ai quali questa iniziativa vuole offrire
la possibilità di esprimere valutazioni, esigenze e proposte.

venerdì 5 settembre 2008

Seattle

A Seattle, come a Portland, evidenziano i percorsi delle bici in corrispondenza di incroci, bivi e rotonde. Il ciclista sa dove deve passare, senza tagliare la strada alle automobili scegliendo percorsi arbitrari. L'automobilista sa dove passerà o potrebbe passare il ciclista, concentrando la sua attenzione in una sola area, senza il rischio di vedersi sbucare a sorpresa il ciclista da dietro.
Concentrandosi solo nelle intersezioni, in particolare quelle più pericolose, il costo dell'operazione è basso e porta un notevole incremento della sicurezza.
Se queste cose fossero state previste prima dei mondiali, si sarebbe potuta sfruttare la nuova asfaltatura per ridisegnare la segnaletica orizzontale con questi piccoli accorgimenti. Queste campiture sono comunque ottenute con pellicole applicate a caldo. Essendo coprenti possono essere applicate anche sulla segnaletica esistente.

STRAordinariCICLI


Dall'nvenzione di Drais alle biciclette dei campioni
Dal 6 settembre al 12 ottobre 2008
Villa Baraggiola, Varese
a cura di Serena Contini e Marco Iezzi
In collaborazione con il Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da vinci

Martedì - Domenica 10:00- 12:30 / 15:00- 19:00, Giovedì 15:00-22:00
Durante i modiali tutti i giorni 10:00- 12:30 / 16:30- 23:00

Un pò lontano dal centro, in Via Sanvito Silvestro, passando davanti al Comune, ai Giardini Estensi, uscendo da Varese in direzione Gavirate. Villa Baraggiolo è un edificio occupato dagli uffici urbanistici del comune e credo la mostra sia nel portico del piano terra. Andrò a vedere questa mostra e poi faccio un post di recenzione.

In occasione dei mondiali non sembra sia ancora stato pubblicizzato qualche altro evento collaterale particolare. Spero in manifestazioni, concerti, mostre, specialmente per chi non è interessato alle biciclette, al doping, agli sponsor, agli atleti, alle atlete, ai record ed alle medaglie. Spero che ci sia qualcosa anche per chi il mondiale lo dovrà subire.

lunedì 1 settembre 2008

Rastrelliere dove?


I luoghi dove vedrei bene delle rastrelliere per parcheggiare le biciclette e dove al momento mancano sono:

- Stazioni ferroviarie, li ci vorrebbe un servizio di affitto e di parcheggio, Gamba Cicli è vicino e potrebbe occuparsi di cose del genere.
- Scuole
- Ospedali
- Università
- Comune, Casina della cultura e Biblioteca sono posti frequentati da possibili ciclisti, ma posti per le bici non c’è ne sono, di solito parcheggio nei cortili interni, come i dipendenti del comune. Al posto degli inibitori di parcheggio (panettoni) o nei giardini estensi qualche bici ci potrebbe essere.
- Parchi pubblici.
- Cinema, sono pochi ma nessuno ha un posto sicuro e legale per le bici.
- Teatro e Centri commerciali, davanti alle Corti c’è qualche lampione e qualche ringhiera.
- Centri sportivi, le varie piscine e palazzetti dello sport.
- Locali pubblici ed esercizi commerciali, se fossero dotate della loro rastrelliera personalizzata attirerebbero qualche cliente a pedali?
Vi viene in mente qualche altro luogo?

Da fare subito


Mancano 22 giorni ai mondiali. I lavori di asfaltatura e la costruzione delle infrastrutture saranno a buon punto, immagino e spero.
Quello di cui sento la mancanza e vorrei chiedere ai nostri amministratori, supportato dai cittadini che gradiscono spostarsi pedalando, sono pochi segnali:
- Campagne di promozione dell’uso della bici, manifesti e manifestazioni.
- Rastrelliere per parcheggiare, sempre troppo poche, basta guardare per strada dove sono assicurate le bici parcheggiate.
- Messa in sicurezza delle strade più trafficate e pericolose e degli incroci, con case avanzate (bike box), rotonde ciclabili e corsie dedicate alle bici.

Ormai non c’è più tempo ma per dare questi piccoli segnali ci vorrebbe poco. Pianificatori, amministratori, leggetevi un manualetto o fatevi un giro, anche a Tradate, dove, fra le corsie ciclabili ho trovato anche quelle campite di verde (colore che piace ad un partito politico che a Varese ha potere ma non c’ha pensato).

giovedì 24 luglio 2008

Le Rotonde


Ho chiesto ad E. che tutti i giorni percorre Km 8 di Varesina, dalle parti di Tradate, qual'è il tratto di strada in cui si sente più in pericolo. E. mi ha risposto che il rettilineo è certamente il tratto più sicuro, ti si vede bene e le tue intenzioni sono chiare. Nella rotonda, invece, si corrono molti rischi di essere investiti.
Il 76% degli incidenti che coinvolgono ciclisti, avvengono alle intersezioni. Molti incroci sono stati dotati di rotonde ma, nella legislazione vigente relativa al dimensionamento di questi dispositivi, non è mai stata presa in considerazione la relazione fra il traffico automobilistico e le biciclette.
Già normalmente nelle rotonde gli automobilisti si comportano in modo scorretto, segnalano con la freccia quando restano nella rotonda e non quando hanno intenzione di uscire, inoltre le rotonde, come concepite in Italia, favoriscono le alte velocità. L'ingresso è tangente all'anello, in Danimarca è ortogonale, costringendo così l'auto a rallentare.
Quando un ciclista impegna l'anello di una rotonda mantiene la propria destra e viene normalmente sorpassato dalle auto che, quando poi vogliono uscire, tagliano la strada al ciclista.
Ci sono diversi modi per rendere una rotonda un po' più ciclabile. La Fiab ha anche una pubblicazione illuminante. Piuttosto che lunghe corsie ciclabili, ribadisco l'utilità di sistemare per prime le intersezioni, le rotonde e gli incroci. Costa meno ed incide maggiormente sulla sicurezza.

venerdì 18 luglio 2008

Ci saranno strade alternative?

Via Magenta, la prosecuzione dell'autostrada che porta in centro, a meno che non si decide di passare dall'ospedale del Ponte ed il piazzale del mercato, è l'unica strada che c'è venendo da sud.
All'incrocio con via San Pedrino e Via Piave che va alla stazione, ci sono due corsie. Quella di sinistra prosegue per Piazza della Repubblica, quella di destra è per andare alla stazione. Se il ciclista restasse sulla destra, per proseguire dritto dovrebbe tagliare la strada a chi invece gira a destra. La doppia linea di stop (il mio adorato Bikebox) sarebbe una soluzione valida.
Molte volte, quando sono fermo al semaforo, vedo i motociclisti superare per mettersi alla testa della colonna di macchine ferme. La linea di stop arretrata avrebbe proprio questa funzione. C'è però un altro effetto indiretto di questa soluzione, attira l'attenzione dell'automobilista sulla possibilità di essere superato e preceduto ad un incrocio, specie se c'è una campitura.

lunedì 7 luglio 2008

Cicloraduno Nazionale FIAB 2008


Dal 19 al 22 giugno le strade di Varese sono state invase (per qualche mezz'ora) dai cicloturisti, provenienti da mezza italia, associati con la FIAB, Federazione Italiana Amici della Bicicletta.
L'ultimo giorno del raduno mi sono presentato per curiosare, scattare qualche foto e magari pubblicizzare il blog.
Una bella massa, variegata. Giovani ed adulti, vestiti da Power Ranger o signore Chic in una passeggiata di shopping ecologico, qualcuno spelndidamente anziano (ed in forma), tutti accomunati dalla passione per la bici che li ha spinti a comprare mezzi ben fatti. Rare le bici da mercatone, qualche telaio su misura, molte personalizzazioni. Mi ha colpito molto una signora di una certa età, con una bella pedalata, a bordo di una Cattivissima MTB Canondale.
E' stato carino vedere le strade di Varese invase da questa massa di bici. Cercavo una immagine emblematica. Volevo sognare, per un po', una città in cui, per strada, si incontrassero più bici che macchine.

Massa si, critica non saprei. Un gazebo giallo di Legambiente presidiava tutto il giorno Piazza Repubblica, luogo di raduno per le partenze, allo scopo di dare informazioni agli interessati. A parte i pochi minuti di attraversameto del centro cittadino, in orari di scarso traffico, prima di affrontare i precorsi turistici, non ci sono state manifestazioni particolari per promuovere l'uso della bici, la passione, presso i cittadini di Varese. Poca comunicazione e poche tracce, anche sulla rete, di quello che è stato questo cicloraduno nel bel paesaggio di Varese e della sua provincia. Anche il sito internet del cicloraduno non è più stato aggiornato, per dare un resoconto o un appuntamento per il prossimo anno.
Un circo di cicloamatori, qualche manifestazione culturale (mostre di fotografie, un concerto musicale, magari uno spettacolo teatrale, ciclofficine di strada per riparare le bici abbandonate nelle cantine dai cittadini, una mostra d'arte a tema ciclistico). Invece di criticare avrei dovuto provare a dare un contributo.

lunedì 16 giugno 2008

Cicloraduno FIAB a Varese



Dal 19 al 22 giugno, Varese sarà il teatro del 21° cicloraduno degli amici della bicicletta. Una città con singolari bellezze paesagistiche, una singolare concentrazione di ville storiche ed un po' scarse infrastrutture per ciclisti.
Oggi, 16 giugno, di prima mattina, ci sono 12°C e piove. Un clima un po' strano per questa stagione, certo non clemente con gli amici della bicicletta, a cui auguro giornate più miti. E' però un monito per farci riflettere sui cambiamenti climatici che, seppure non fossero direttamente causati da un uso sconsiderato delle fonti di energia, dei mezzi di trasporto ad idrocarburi, potrebbero ricordarci delle nostre carenze nel pianificare le nostre città, nel cambiare le nostre abitudini per uno sviluppo sostenibile della nostra società.
Nonostante la pioggia e la bassa temperatura, ho tenuto la macchina fotografica a portata di mano, quasi certo di incontrare la ciclista che tutte le mattine percorre la strada da Tradate a Varese, nel senso inverso al mio. Un testimonianza di abitudini alternative che non possiamo ignorare.
Profonda stima!

domenica 8 giugno 2008

Incentivare con le infrastrutture



La consulta regionale degli architetti lombardi ha una rivista, AL che ogni mese affronta un argomento legato alla professione. Dopo quello della ciclabilità questo mese si è parlato di parcheggi, infrastrutture per le automobili.
http://www.architettilombardia.com/al.asp
Con mia grande sorpresa, nello spazio dedicato all’ordine degli architetti di Varese, non si parlava dei parcheggi sotterranei vecchi e di nuova costruzione di cui la città si sta dotando. Si parlava invece di traffico, sviluppo sostenibile, di teorie formulate negli anni sessanta, ormai più che confermate in questi anni, per le quali dare infrastrutture per le automobili non fa altro che incentivare all’uso dei mezzi privati ed aumentare il traffico. Le stesse teorie che hanno guidato le scelte della città di Bogotà ad incentivare l’uso di mezzi pubblici e biciclette.
La città non è abitata da architetti. Le decisioni non spettano ai tecnici. Ci sono gli interessi della politica e dell’economia di una società che non sempre richiede uno sviluppo sostenibile.
Varese continua ad avere solo 3 rastrelliere per biciclette. In questi giorni l’asfaltatura per i mondiali di ciclismo ha cancellato anche le poche corsie ciclabili. Dare infrastrutture per la ciclabilità, ridurre i parcheggi in centro, migliorare i servizi pubblici potrebbe far cambiare le abitudini dei cittadini?

martedì 3 giugno 2008

Buona idea


Nel bagagliaio della mia utilitaria porto una bici pieghevole che utilizzo quando lascio la macchina in qualche parcheggio, per raggiungere la mia meta. Chiusa in un apposito sacco, come richiesto dalle ferrovie, la trasporto in treno. Questa specie di monopattino mi è costato tanto. Era tanto qualche mese fa. Per quanto è aumentato il carburante il costo della bici è diventato irrisorio, un buon investimento al paragone del liquido trasformato in inquinamento ed inutili e lunghi spostamenti nel traffico.

giovedì 22 maggio 2008

Ciclovia (Bogotá, Colombia)

Questo film è più breve e diretto.

Bogota in Colombia, un esempio.

Infrastrutture pubbliche, come piste ciclabili, auditorium, centri sportivi e ricreativi, mezzi di trasporto pubblici più comodi e frequenti, sono soldi pubblici, ne beneficiano tutti, ricchi e meno ricchi, migliorando la qualità della vita di tutti. Strade, svincoli, tangenziali, non fanno altro che incentivare il traffico automobilistico, per chi l'auto e la bezina se la può permettere. Invece di ridurre il traffico automobilistico lo si incentiva, l'intasamento si sposta su un limite più alto, aumentando il livello di inquinamento.
Vale anche per Varse?

Basta fare qualche striscia bianca in più

Svegliatevi amministratori e tecnici, con quattro righe bianche per terra e qualche centimetro di larghezza in più si può favorire l'uso della bici in modo concreto

venerdì 9 maggio 2008

LargoFlaiano

C'è da tenere gli occhi aperti. Scendendo da viale Borri e girando per via Magenta si tagliano parecchie strade. Siamo passati con il rosso sfruttando il verde per i pedoni ed un attimo di calo del traffico.

lunedì 28 aprile 2008

Progetto per Largo Flaiano


Bike Boxes e corsie con il tracciato evidenziato con una campitura colorata. Ancora soluzioni semplici, poco ingombranti. Praticabili? Non lo so. Mi piacerebbe sapere il vostro parere.
Attraversare una corsia con una campitura colorata, avere una linea di stop avanzata, favoriscono la visibilità dell'automobilista sui possibili ciclisti. Il semaforo a due tempi potrebbe essere una soluzione ma non lo è quando il traffico di ciclisti non è così voluminoso.

lunedì 21 aprile 2008

Largo Flaiano

Largo Flaiano è un bel rompicapo. Certamente è un nodo importante, è una porta di ingresso alla città, unisce viale Borri alla centro, è interessata da vari progetti che non si realizzeranno nell’immediato. Quanto è agibile da una bicicletta?

Quanto lo sarà in futuro?
Ormai sono rapito dai Bike Box di Portland, hanno lo stesso colore verdone che ho usato io (senza nessun riferimento politico). Anche in questo caso, avanzare la linea di stop per le bici (il bike box, appunto) e dipingere la corsia per le bici nell’incrocio, in modo che le macchine si accorgano di attraversare la possibile traiettoria di una bicicletta, mi sembra la via più economica e pratica, immediatamente percorribile.

giovedì 27 marzo 2008

Che tipo di ciclista

Nel periodo in cui mi interessavo alla BC per studio potevo scegliere fra i ciclisti agonisti, i pendolari ed i pedalatori della domenica.
Nel 1992, la massa di cilcisti stufi delle città a misura di automobili e di tante altre scelte politiche non sostenibili o condivisibili, è diventata critica.
I ciclisti urbani, un nuovo tipo, a bordo di superessenziali bici a scatto fisso, sfidano il traffico come gatti randagi (alley cats) in fuga.
Io sono quel tipo di ciclista che potrebbe essere definito un chiattillo su una bici alla moda.

lunedì 17 marzo 2008

Corsie ciclabili a Portland



Ho sempre disegnato tutte le corsie ciclabili in verde. Ne ho viste di rosse e di blu. Non sapevo se era possibile utilizzare il verde. Lo stanno facendo nell'Oregon, a Portland, proprio di questi giorni sono le foto su Flikr. Credo molto nelle corsie, specialmente in quelle colorate che, più delle righe continue o tratteggiate, danno il senso di spazio riservato ai ciclisti e ti fanno rendere conto di aver invaso uno spazio in cui si potrebbe essere un pericolo per altri.
Non dico di diffondere la citta di piste e corsie ciclabili, ma di risolvere alcuni punti, più pericolosi, con soluzioni simili.

giovedì 13 marzo 2008

Anello Ciclopedonale del lago


Si chiama così. Ha il pregio di attirare turisti nelle belle giornate, in cerca di un bel posto, vicino, dove passare qualche ora all’aria aperta con un bello scenario. Il lago aveva forse perso la sua attrattiva e questa infrastruttura avrà certo ribaltato la situazione in modo sigificativo.
Certamente non è un mezzo efficace per togliere macchine dalla strada ma se ne aggiungono. I turisti raggiungono il lago con la macchina per poi girarlo in bici o a piedi.
Certamente non è una pista ciclabile, infatti è un anello ciclopedonale e non ha le caratteristiche specifiche di una infrastruttura dedicata esclusivamente alle bici.
La pista ha però un altro merito. Seppure limitatamente, l’anello ciclopedonale mette in comunicazione i paesi che circondano il lago. Chi da Voltorre, da Capolago, vuole raggiungere Gavirate, può scegliere di usare la bici, per raggiungere la scuola o il posto di lavoro. Certamente le persone che giovano di questo vantaggio portato dalla infrastruttura (prevalentemente durante la settimana) sono meno di quelli che la utilizzano per il solo divertimento (prevalentemente durante il fine settimana).
In conclusione l’anello qualche macchina in meno ed un po’ più di sicurezza per i pedalatori la porta.

giovedì 6 marzo 2008

Cosa si definisce una Pista ciclabile?


Una autostrada la chiamereste così perchè ha almeno due corsie, il casello, i guard-rail, le uscite. Anche una pista ciclabile ha le sue caratteristiche. Curve a gomito? Traffico misto?

Domenica scorsa, per le condizioni meteo particolarmente miti, si sono riversati tutti sul lago, alla schiranna, in macchina. Chiamiamola pista ciclabile e diciamo pure che è un incentivo alla scelta di mezzi di trasporto sostenibili.

lunedì 25 febbraio 2008

3



Rotonde, raccordi per la tangenziale, alberghi, centri commerciali. Non lo so con esattezza cosa rientra fra Infrastrutture per i mondiali di ciclismo.
Domenica mattina ho pedalato passando per i Giardini Estensi, biblioteca comunale, casina della cultura, piscina comunale, scuole, qualche supermarket, ospedale del ponte. Nessuno di questi è un posto degno per installarci una rastrelliera.
Mi sono fermato in libreria ed ho attaccato la BC ad una coppia di cestini per i rifiuti. La settimana prima mi sono attaccato ad un lampione, poi ad una ringhiera ed una transenna(inibitore di parcheggio o protezione per i pedoni).
Davanti al Comune c’è una bella fila di inibitori di parcheggio (panettoni di cemento), ora ci hanno aggiunto i vasi con le piante. Forse una rastrellierina per gli utenti della biblioteca o per i visitatori del comune potrebbe starci, anche se non usata funzionerebbe da inibitore di parcheggio.
A Varese, per ora, ho contato 3 rastrelliere per biciclette, sono dalle parti della zona pedonale.

lunedì 18 febbraio 2008

Viale Aguggiari, proposta

In cima al viale Aguggiari, la pista ciclabile comincia dal nulla, all’altezza della chiesa di S. Massimiliano Kolbe. Finisce, poi, vicino al centro, l’interruzione in corrispondenza dell’incrocio con il viale dell’ippodromo è rilevante.
Perché non è stato risolto questo tratto della strada? Non è facile trovare una soluzione. Una delle uniche possibili mi sembra lo spostamento della linea d’arresto. Arretrando la linea d’arresto al semaforo delle auto e prevedendone una avanzata per le BC, si rendono queste ultime più visibili e si da a loro la possibilità di attraversare per prime l’incrocio.
Questo tipo di soluzione la si trova anche nei manuali, anche in quello pubblicato dalla ARPAV (agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto) e FIAB
http://www.arpa.veneto.it/pubblicazioni/docs/La_citta_in_bicicletta.pdf
Fatto molto bene.
Che spesa per fare una cosa del genere?
Perché non ci abbiamo pensato?
Soprattuto, perchè ci dovremmo accontentare di lavori fatti a metà?

venerdì 8 febbraio 2008

Viale Aguggiari, analisi

Viale Auguggiari è uno di quegli assi dotati di piste e corsie ciclabili. Salendo, dopo il semaforo con via Paravicini e via Grandi, il primo tratto ha una pista ciclabile pedonale in sede propria, separata dalla corsia carrabile da un filare di alberi. In questo tratto, in discesa, c'è una corsia con dosso artificiale. Le piste e le corsie ci sono anche nella parte alta del viale, terminano all'altezza della chiesa di S. Massimiliano Kolbe.
Considerando che: si tratta di una strada trafficata e percorsa a velocità sostenute dalle auto; è in dislivello ed il ciclista è in difficoltà in salita ed agevolato in discesa; considerando la densità abitativa di alcune zone del viale; dotare questo asse di infrastrutture per i ciclisti ha la sua utilità.
In questo quadro, generalmente positivo, c'è un bel neo, l'incrocio con il viale dell'Ippodromo, il semaforo in corrispondenza di un ristorante a ridosso della strada.
Poco prima di questo tratto si interrompono le piste ciclabili, c'è una decisa strozzatura, un semaforo in cui le macchine devono pre-selezionarsi. E' difficile capire il funzionamento di questo incrocio anche per le macchine che salgono e proseguono per il viale. Bisogna aggiungere che ci sono spesso macchine in sosta, senza criterio, in corrispondenza del ristorante.
Proprio in questo nodo, CRITICO, il ciclista non ha più nulla. Provate a seguire le tracce in verde che ho messo nello schizzo.
In questo punto ci farei qualcosa. Grazie per le piste e le corsie, ma forse risolvere questo nodo incrementerebbe la sicurezza di pedoni e ciclisti.
Che ne pensate, ciclocittadini!

mercoledì 30 gennaio 2008

Non ci sono scuse.


Stamattina pioveva. Nei giorni passati ci sono state belle giornate ma anche temperature molto rigide. Nonostante la meteo, M.A., quasi tutte le mattine, percorre la Varesina da Tradate a Varese, affrontando la salita di Lozza che arriva a Bizzozzero (per me proibitiva).
Perchè lo fa? Non c'è bisogno di chiederglielo, di buoni motivi ce ne sono: per mantenersi in forma, allenati; per risparmiare; per convincere gli altri che è una impresa alla portata di tutti, anche se fa freddo, anche se è in salita, anche se non sei un ironman.
C'è un motivo che supera tutti, anche se pensi di non avere il tempo di andare in bici, perchè ci mette meno tempo. La mattina la Varesina, per entrare da Viale Borri, ha una coda che comincia a Castiglione Olona!

lunedì 28 gennaio 2008

Varese, wake up!


Una infrastruttura può favorire l’uso della bici, una piccola corsia in un punto critico o in uno snodo trafficato. Può anche risultare un inutile spreco di denaro, se non la usa nessuno (tranne che come parcheggio) o, peggio, è fatta male. Può anche essere molto apprezzata, come la pista ciclabile del lago, che non toglie auto dalla circolazione ed è quasi impraticabile alle bici per i troppi pedoni, barriere, curve a novanta gradi e le continue interruzioni.
Una infrastruttura senza utenti è inutile. Se non c’è infrastruttura potrebbero anche non esserci affatto utenti.
Le due cose vanno considerate insieme, sono complementari. Una campagna efficace di sensibilizzazione che attira bici per strada, richiede meno tempo della realizzazione di una infrastruttura, la giustificherebbe, le preparerebbe il campo e la renderebbe una ottima pubblicità per chi la promuove.
Le idee fanno la differenza:
“se parcheggi quì ti presto la bici per muoverti in centro”; “se vieni in bici riceverai un gadget in regalo”; “se vieni in bici riceverai una tessera per n parcheggi gratuiti nel multipiano”
Chi potrebbe fare promozione? Le istituzioni, le associazioni, le attività commerciali, chiunque, anche gratuitamente. Fra gli amici, in famiglia, a scuola.

mercoledì 16 gennaio 2008

Primo restringimento


Dai primi sopralluoghi, in questa parte di Viale Borri, le cose sono cambiate. E' il tratto in cui c'è la svolta per l'accesso all'ospedale nuovo. Prima cerano due comode corsie a scendere ed una a salire. Ora la corsia di centro è stata dedicata alla preselezione per la svolta a sinistra, salendo, in parte è poi stata resa non carrabile dalla campitura delle strisce in diagonale. La segnaletica orizzontale è ancora in giallo, provvisoria.
Le corsie a scendere originarie erano utili ad incanalare il traffico che scendeva, in alcuni orari davvero caotico. Infatti, ora, si crea una lunga coda a scendere al semaforo del bivio con via Gasparotto. Era però molto difficile, per chi saliva, svoltare a sinistra, dovendo attraversare due corsie a scendere, percorse anche in velocità.
In questo punto c'è un edificio molto sporgente a ridosso della strada, l'edificio della vetreria. Questa è una strozzatura che rende rischio percorrere la strada in salita per le bici.
Visto che la corsia centrale è stata modificata e c'è anche un segnale di stop per aiutare le ambulanze a transitare, forse hanno anche intenzione di spostare il semaforo dell'ospedale in questo punto, una corsia ciclabile per aiutare il ciclista (ed il pedone) a superare l'edificio sporgente, con un po' più di sicurezza, potrebbe essere una bella soluzione.
Ho provato a rappresentarla graficamente.
Che ne dite?