lunedì 10 settembre 2018

Laboratorio BIKE TO WORK DAY, Varese, 21 settembre 18

Laboratorio BIKE TO WORK DAY, Varese, pomeriggio del 21 settembre 18, Uninsubria in via Dunant. Credo sia un appuntamento da non perdere se vi piacerebbe una alternativa alla auto per raggiungere il lavoro, avete un negozio di biciclette, volete capire in che direzione si sta trasformando la città. Evento organizzato da Ciclocittà in occasione della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile.






MILANO BIKE CITY. Una settimana di Eventi Luoghi Persone per celebrare la bicicletta

MILANO BIKE CITY Dal 15 al 30 settembre, Milano va a pedali. Succederà un po' di tutto, in concomitanza con la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile. Per un paio di settimane: gare in pista; dimostrazioni dei negozianti; i ciclisti si sentiranno autorizzati ad avere un loro spazio nella città; i fotografi potranno catturare una città diversa; qualche speranza per un futuro più saggio; gli automobilisti avranno modo di protestare più del solito.

martedì 4 settembre 2018

“La pista ciclabile in via XXV Aprile è una figata pazzesca”

In via XXV Aprile è in costruzione un breve tratto di pista ciclabile, per raggiungere la pista del lago dal centro.
A via XXV aprile, i parcheggi sacrificati per la pista ciclabile, sono circa 60 posti auto, per l'esattezza ce n'erano 54.
Nei paraggi della pista ciclabile in costruzione ci sono 3 parcheggi:
82 posti, via Verdi;
106 posti, Villa Recalcati;
300 posti, via Sempione, in costruzione.


I parcheggi lungo la strada ed in città sono pochi ed incentivano il traffico. Nelle ore di punta, a Varese (ad esempio il sabato), la maggior parte delle auto sono alla ricerca di un parcheggio vicino alla propria destinazione finale.
Il tempo che si perde e si fa perdere agli altri, è spesso maggiore di quello necessario a spostarsi dalle aree di parcheggio (esistente e in costruzione) alla meta.


Non è l'orografia il problema: non lo è per le persone anziane (abituate); non lo è per i giovani (forti); non lo è per chi usa una bici a pedalata assistita; non lo è per le decine di amatori ed atleti che salgono al Sacromonte ed al Montello, con le MTB, le Superleggere.

Spendere solo 1,2 milioni non mi sembra opportuno, se ne dovrebbero dedicare molti di più e sisitemare molte più aree a rischio. Quando percorro le strade in bici con un bimbo la pista ciclabile è un luogo sicuro, dove rifugiarsi dai pericoli del traffico, le poche disponibili non sono in rete, esponendo i fruitori della strada al rischio delle auto (che raramente hanno rispetto delle regole e degli altri).

La pericolosità delle strade, rende Varese poco adatta alla bici e ai pedoni, nella progettazione è sempre stata favorita l'automobile. Impopolare non significa illogico!
Molto dipende da come vengono usate le strade. Tutta via XXV aprile è diventata zona 30. Ci sono le scuole. Ma lo sappiamo, i limiti sono forse suggeriti, non sono un obbligo, se li superiamo si chiude un occhio...

Per il titolo ho colto spunto dalle dichiarazioni su Varesenews, avverse al progetto, di un giovane politico con un bel faccione sorridente, che riporto per le vostre considerazioni.

Però scusatelo, i politici non dicono quello che pensano o quello che è logico, ma dicono quello che "conviene".

"Anzitutto, risulta incomprensibile la scelta di via XXV Aprile invece di altre soluzioni come via Motnte Rosa, via Monastero vecchio o, ancora, viale Sant’Antonio, tre strade alternative che colloegano il centro cittadino con la zona di villa Recalcati. Infatti, lungo il tratto di strada troviamo, nell’ordine, il più importante polo scolastico della città, con la scuola media Dante, il liceo Manzoni, il licmeo Cairoli e l’istituto superiore Daverio. Un’area che vede coinvolti oltre duemila studenti, tra cui alcuni giovani ragazzi che inevitabilmente vengono accompagnati dai genitori, i quali non avranno più a disposizione alcuna area di sosta per far salire o scendere dall’auto i propri figli e, probabilmente, si fermeranno in mezzo alla strada otturando la viabilità (già non ottima) della zona. Proseguendo su via XXV Aprile si trovano una sede di Poste italiane, la Questura e numerosi esercizi commerciali, già a corto di stalli di sosta per i clienti e per il carico/scarico merci, e, poco distanti, altri servizi pubblici come l’Asl e l’Aler. Eliminare circa 60 posti auto per un breve tratto di pista ciclabile sembra, dunque, una follia, oltre che un problema per la sicurezza dell’area delle scuole.

Inoltre, Varese poco si presta a questa tipologia di mobilità alternativa. Morfologicamente la nostra città è ricca di discese e salite che mal si conciliano con l’uso delle biciclette, soprattutto per le persone anziane e specialmente nei mesi invernali, quando le nostre strade divengono spesso ghiacciate rendendo quindi sconsigliabile e molto pericoloso questo tipo di spostamenti. Imitare grandi metropoli come Milano o Amsterdam, totalmente piatte, non ha senso. Bisogna osservare la realtà per quello che è ed accorgersi che Varese non può avere questa vocazione. Meglio puntare, in un’ottica di minor inquinamento, su un Trasporto Pubblico più efficiente ed efficace, che guardi all’elettrico, e su un potenziamento della pedonabilità e ciclabilità nella zona del centro, unica area predisposta a questi tipi di spostamenti. Per far ciò servono investimenti in nuove infrastrutture e nuovi parcheggi attorno al centro, come quello di via Sempione voluto dalla Giunta Fontana.
Non c’è più tempo per operazioni da campagna elettorale, se non vogliamo che Varese rimanga irrimediabilmente in ritardo nel suo sviluppo e venga schiacciata da Milano e dalla Svizzera. Spendere 1,2 milioni di euro (di cui circa 800mila dalla Regione) per quest’opera non sembra opportuno. Bisogna cominciare a fare investimenti mirati e seri che possano garantire maggiore fruibilità e lo sviluppo della nostra città!"