venerdì 26 maggio 2023

Bikesharing a Varese a primavera del 2023

 I dati del Bikesharing Free-floating sono incoraggianti.

Un articolo di Stefania Radman fa un breve resoconto della situazione. Non entro nel merito dei pochi numeri raccontati, sono decisamente pochi rispetto alla miriade di dati che il freefloating è in grado di raccogliere e sarebbe utile analizzare. Mi piacerebbe ci fosse un modo per accedervi. 

Il freefloating , benchè più costoso, è preferito al bikesharing a postazioni fisse, più economico ma decisamente meno pratico. Basta essere lontani da una postazione fissa ed avere una destinazione senza luogo in cui lasciarlo per non prenderlo neanche in considerazione. Certamente la comodità della applicazione sul telefonino, la disponibilità di mezzi, anche diversi, come i monopattini, sono fattori vincenti. 

Il successo, con aumento di utenti e uso da parte delle donne, è certamente una buona notizia. Un vero incentivo ad usare la bici, mezzo più comodo del mezzo pubblico e dell'auto privata. Una corsa costa meno del parcheggio o del biglietto e ti porta dove vuoi.



Cosa c'è da fare?

  1. Spiegare agli automobilisti che ci sono anche gli altri! Devono condividere la strada con persone che usano la bici saltuariamente, monopattini, non sono persone che si vogliono mettere in pericolo o vogliono usurpare il loro spazio e diritto a fluire. Devono stare più attenti, andare veloci non farà risparmiare tempo davvero.
  2. Un po' di cura per  la segnaletica e le strade, qualche striscia, cuscino berlinese. Per questo ci vorrebbe l'urbanistica tattica. I cittadini potrebbero darti tante informazioni su cosa potrebbe essere efficace per farli sentire sicuri.
  3. Aree di parcheggio segnalate e riservate. Ogni tanto togliere un posto auto e riservarlo ai mezzi del Freefloating, così non vengono lasciati sul marciapiedi.




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