venerdì 19 settembre 2008

Varese si muove


Ieri sera c'è stato il dibattito. Hanno partecipato: i soci di Ciclocitta, associazione di Varse legata alla FIAB; qualche politico della giunta e forse qualcuno dell'opposizione; rappresentanti di qualche associazione; qualche comune cittadino che ascolta e pensa più o meno autonomamente.
Sono arrivato tardi, al punto in cui il pubblico interveniva con domande, proposte, segnalazioni. Ognuno con le proprie istanze. Condivisibili o meno.

A giungo c'è stato il cicloraduno nazionale Fiab. Così come le strade di Varese sono state invase da pedalatori di tutta italia, ma alle 9 del mattino di domenica ed in pochi se ne sono accorti, al dibattito hanno partecipato i pochi che hanno accesso ai canali di informazione di cui si serve Ciclocittà, Legambiente e qualche altra entità sociale. Così, per quanto tanti, le idee sono circolate solo tra le solite persone.

Per diffondere la cultura della leva di secondo livello, trovo più efficace la testimonianza di ciclocittadini in giro in bici nonostante il pericolo, il tempo, le salite, l'aria, la fatica...

7 commenti:

Wanda Waporoub ha detto...

Ciao ho partecipato all' incontro tenutosi a Varese giovedi' sera presso l'
ex liceo musicale e tra i tanti argomenti discussi si e' fatto cenno
alle piste ciclabili.
Oggi sabato ho percorso il V.le Aguggiari e altre strade che sono
state transennate per permettere al pubblico di accedervi per
assistere alle competizioni mondiali, come in altre strade di Varese.
Ora ho rilevato che il traffico non subisce rallentamenti e
impedimenti a causa delle transenne che quarda caso sono state
posizionate in esatta corrispondenza della pista ciclabile.
Considerato cio' mi sono dovuto rendere conto che il problema "pista
ciclabile" sarebbe di semplicissima soluzione e che non dipende da
problemi legati alla viabilita' veicolare, ma che dipende
esclusivamente dalla volonta' politica di chi ci amministra, pagato
con i nostri soldi!

Se magari qualcuno riuscisse a documentare quanto da me rilevato con alcune foto, mi
dispiace ma io non mi posso permettere l' acquisto di una fotocamera,
si potrebbe utilizzare il materiale cosi' raccolto, per argomentare la facilita' di realizzo di piste ciclabili nella nostra citta'.

Wanda Waporoub

Papà Volontario ha detto...

concordo, per aumentare l'uso della bici nulla c'è come usarla e fare vedere che si usa

Papà Volontario ha detto...

penso che il primo passo lo devono fare i ns amministratori: assodato che se crei infrastrutture per l'uso della bici, questa viene usata, non c'è bisogno di parole ma di fatti: piste ciclabili, percorsi con precedenza agli incroci, incentivi, rastrelliere, disincentivazioni varie all'uso dell'auto. E' lì che dobbiamo battere.

ett ha detto...

i politici fanno quello che vogliono i loro elettori, se gli elettori si scetano allora loro lo fanno. Agiamo sugli elettori e facciamogli vedere com'è figo ed in pedalare.

frank ha detto...

bisognerebbe anche riuscire a far sentire quanto sia (spesso) inutile ed out usare l'auto

Wanda Waporoub ha detto...

"Ma si fa' fatica a pedalare" e' stata la risposta di un assessore presente al dibattito di cui sopra, e lui abita a Masnago... Vi risparmio i commenti della gente su quanto io sia stupida ad andare a lavorare in bicicletta...
Bimboli in itaglia il popolino e' troppo frustrato per pedalare, ha troppo bisogno del potere che da' un bel SUV, magari lasciato con una ruota su un marciapiede e con le quattro frecce lampeggianti.
Non illudiamoci non cambiera' mai una cippa, anzi e' gia nei progetti del comune fare anche l' impossibile per aumentare il traffico veicolare in citta'.
E tutti i progetti e le idee con cui si sono lavati la bocca prima e durante i mondiali di ciclismo, sono gia' stati dimenticati, mai detti, e quindi non saranno mai realizzati.

frank ha detto...

in questo strano paese (ma penso non solo qui) la politica segue la realtà. lasciando perdere i motivi di ciò, resta che la possibilità di un cambiamento deve per forza arrivare da altre parti. se sarà il caso, gli stessi politici che oggi faticano a pedalare, domani faranno le lodi della bicicletta.